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Grazie a EnerB, primo ristoro conciliativo in Italia

Gran bella soddisfazione professionale per il consulente energetico altamurano, dott. Vito Coscia e il suo staff. Grazie alla loro competenza e determinazione, per la prima volta in Italia, un gestore ha riconosciuto un indennizzo per bollette quadruplicate.

L’art. 3 del DL Aiuti Bis ha previsto “la sospensione delle clausole contrattuali che consentano modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale relativamente alla definizione del prezzo, fino al 30 aprile 2023”. E sempre alla medesima data (comma 2) definisce “inefficaci” i preavvisi comunicati prima dell’entrata in vigore del decreto.

Eppure, il 13 ottobre 2022 l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) congiuntamente ad ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha dovuto chiarire con un comunicato gli ambiti di applicazione della normativa, ribadendo quali siano i comportamenti scorretti da parte dei gestori. La vicenda, però, parte da lontano e ce la spiega nel dettaglio il consulente energetico Vito Coscia:

“Tra giugno e ottobre ’21 siamo stati impegnati in una campagna massiva il cui obiettivo era quello di consigliare ai nostri clienti contratti di energia e gas con prezzi bloccati (a 12, 24 mesi). Parliamo di una media di 9 €cent/kWh per l’energia e 35 €cent/smc per il gas, a fronte, rispettivamente, dei 60 €cent per KWh e quasi 3€/ smc di picco, raggiunti ad agosto 2022.

Già dallo scorso autunno, vi è stata una prima moria di gestori piccoli e medi, che ha duramente colpito anche il nostro territorio. A seguito di tali fallimenti, gli utenti si sono ritrovati e, spesso senza alcun preavviso, nel mercato di salvaguardia, con tariffe a prezzo variabile. Ciò ha fatto raddoppiare le bollette già a partire da novembre 2021, soprattutto per le imprese.

Con lo scoppio della guerra in Ucraina e lo spettro di una lunga crisi energetica, che avrebbe portato inevitabilmente ad un notevole incremento dei prezzi, anche i colossi del settore hanno iniziato a capire come adeguare ai nuovi prezzi i contratti stipulati l’anno precedente.

La norma in merito parla chiaro: è possibile risolvere i contratti, dando un preavviso di almeno sei mesi, tempo utile affinché gli utenti possano cercare un altro gestore. Tuttavia, a dispetto delle norme, alcuni gestori hanno modificato le condizioni contrattuali, mentre molti altri si sono avvalsi di un articolo del codice civile che, permette la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità, liquidando di fatto gli utenti in appena un mese. Tale legge è stata adoperata in malafede, tant’è che l’AGCM ha avviato dei provvedimenti cautelari nei confronti di Iberdrola, E.ON, Dolomiti Energia, Iren, e ad altri 25 gestori di dimensioni inferiori.


Centinaia di clienti hanno ricevuto lettere di disdetta dal loro fornitore energetico a partire dal 1 agosto 2022, vanificando gli sforzi di EnerB per mantenere prezzi fissi. EnerB ha quindi avviato una procedura di conciliazione con Acquirente Unico per ottenere un risarcimento del danno per un cliente che aveva perso il prezzo fisso, ottenendo un ristoro di €3.000.

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